Snodo centrale dell’emergenza pandemica sono state le #terapieintensive. Le percentuali di occupazione dei posti letto hanno giocato un ruolo cruciale sia nel contrasto al contagio ma anche nelle decisioni politiche su #lockdown, chiusure e la mappa dei colori delle Regioni. Il sistema sanitario italiano è sembrato barcollare sotto i colpi del virus. Interi reparti di terapia intensiva sono collassati sotto la scure della #pandemia, mentre parallelamente si è concretizzata l’insufficienza di medici e personale ospedaliero formato.
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Analizzando nel dettaglio i dati relativi ai posti di terapia intensiva si notano elementi particolarmente critici. Ancor prima della pandemia l’Italia risultava 19esima nella classifica #OCSE per posti letto ogni 100 mila abitanti. Una situazione già drammatica frutto dei progressivi tagli alla sanità e dei processi di privatizzazione delle strutture ospedaliere.
Per una popolazione di 60 milioni di abitanti i posti letto in terapia intensiva disponibili erano 4095. Tale situazione non è stata colmata durante l‘emergenza pandemica se non con un aumento, avvenuto solo nella fase successiva al picco della mortalità , di circa 3000 posti, una goccia nel mare. Paragonando tali dati con la Germania il confronto assume contorni da tragica farsa. Sorge allora un interrogativo drammatico: l’alto numero dei morti è frutto della virulenza del virus o dell’incapacità della politica sanitaria?
L’avvocato Mauro #Sandri approfondisce il tema ai microfoni di Fabio Duranti per “Un giorno specialeâ€